domenica 22 febbraio 2015

STRONZA PURITANA

Un giorno una stronza puritana  omofoba e sessuofoba cattolica sosteneva che il diavolo era nudista.








Pronti, partenza....via!


Anche noi crediamo nei valori della fratellanza e della famiglia !

Anche noi abbiamo i nostri monumenti.


Ma porca Eva! Ma dove cavolo si é cacciato il serpente? Non aveva voglia di mela?
sta a vedere che dovrò rifarmi col pomo di Adamo!

giovedì 5 febbraio 2015

lascia il ragazzo solo perché ateo.

Un sacerdote risponde

Sono una ragazza cattolica e catechista e circa un mese fa ho cominciato la mia prima storia con un ragazzo che non è religioso

Quesito
Caro Padre Angelo,
sono una ragazza cattolica e catechista. E' un periodo un po' confuso della mia vita, cercherò di spiegarmi come posso.
Circa un mese fa ho cominciato la mia prima storia con un ragazzo; lui non è religioso, ma mi ha assicurato che rispetterà i miei tempi riguardo alla mia visione dell'amore e delle effusioni di natura coniugale. C'è da dire che anche lui è inesperto da quel punto di vista, ma solo perché gli è mancata l'opportunità (dice).
Il problema è che io sto cominciando a sentirmi inadeguata... il panorama attorno a me non è roseo, anche tra i conoscenti "di chiesa", e spesso leggo o sento di gente che pensa che non fare certe cose alla mia età sia sintomo di anormalità... questa cosa me l'ha detta anche un mio carissimo amico, ex-cattolico purtroppo, a cui però voglio molto bene e che stimo. Recentemente abbiamo avuto un dialogo interessante, che le riporto.
Io gli ho proposto il mio punto di vista, argomentandolo con motivi che a me paiono ragionevoli: possibilità di procreazione irresponsabile, snaturamento dell'atto tramite metodi contraccettivi artificiali, il fatto che l'atto coniugale sia espressione della donazione più grande tra uomo e donna, che debbono quindi appartenersi definitivamente.
Lui però passa davanti a tutto questo, sostenendo che il piacere va colto quando se ne ha l'occasione e che sia dannoso (appunto) astenersi dal "sesso" perché porta alla frustrazione.
Io ho sostenuto che se non si dà modo alla tentazione di infiltrarsi nella mente (i famosi "peccati di pensiero"), poi è più facile resisterle, e questo vale anche per la morale sessuale; ma lui sembra non trovare niente di male nel "desiderare la donna d'altri" anche traendone piacere fisico (poiché "non si fa del male a nessuno"), anche se gli ho evidenziato come tale desiderio insoddisfatto alla lunga porti solo insoddisfazione e dolore a se stessi.
Alla fine nessuno dei due si è smosso dalla sua posizione, ma mi è entrato dentro un senso di inquietudine...
Talvolta rimango turbata...
So che sono paure stupide, ma è un periodo strano in cui mi sento assai disorientata, tra università e problemi vari... vorrei rispettare i principi in cui credo e essere anche d'esempio ai miei ragazzi, ma il mondo mi urla di lasciar perdere, che tanto fanno tutti così...
Può consigliarmi qualche modo per tornare in pace con me stessa?
Grazie mille

Risposta del sacerdote
Carissima,
1. siete su due mondi completamente diversi.
Tu sei nel mondo dell’amore vero, che ha ideali alti per la vita presente e per quella futura.
Lui invece è nel mondo del piacere egoistico e infantile.
Tu sei nel mondo dell’amore puro, capace di incantare e di diventare sempre più bello e affascinante, lui invece è nel mondo della lussuria.
2. Con un ragazzo con le idee che tu mi hai riportato non si può costruire niente. Si può al massimo vivere qualche esperienza di lussuria momentanea, ma nulla di più.
Per lui la sessualità è semplicemente fonte di piacere. Quello che passa dentro il cuore di una persona non gli interessa.
Non sa che cosa sia la condivisione degli ideali, che cosa significhi vivere con un’altra persona, anzi per un’altra persona.
Perché il matrimonio è proprio questo: la volontà di vivere sempre l’uno con l’altro, anzi l’uno per altro. E con un amore che non si chiude egoisticamente tra i due, ma che si apre a vivere con altre persone e per altre persone: quelle dei figli e dei figli dei figli.
Sono proprio queste altre persone (i figli) che vengono a dare un nuovo respiro e un nuovo orizzonte al proprio amore.
3. Un noto teologo ha detto che “la lussuria aliena colui che ne cade vittima, rendendolo prigioniero del suo narcisismo”.
Mi pare la fotografia del ragazzo di cui mi hai parlato.
4. Un altro teologo ha scritto: “La lussuria è cupidigia, rovesciamento dell’amore remissivo che sa rinunciare per amore degli altri, trasformato in una speculazione arida e preoccupata del proprio piacere e del proprio vantaggio. Poco importa che tale cupidigia si nutra di un egoismo a due, entro o fuori dell’ambito matrimoniale, o si esaurisca nel godimento, normale o pervertito, con l’altro o il proprio sesso o, ancora, solitariamente”.
Anche questa sembra la fotografia del ragazzo in questione.
5. Non rimanere turbata dalle idee e dal comportamento della gente che ti sta attorno.
Senti invece la chiamata di Dio a costruire qualcosa di grande e che possa essere di esempio per altri: adesso per altre persone; un domani per i tuoi figli.
Vediamo tutti in quale direzione portino certe premesse: lo sfascio della vita di coppia, l’insoddisfazione, e quel che è peggio l’infelicità data ai figli, privati della presenza simultanea dei loro genitori.
Senza dire di un’altra direzione, della quale non si vuole parlare, ma che è pure una tragica possibilità: l’inferno.
A questa possibilità vi si giunge anche se non vi si crede.
6. A questo proposito, domenica scorsa (seconda domenica di avvento) abbiamo sentito la predicazione dura e tagliente di Giovanni il Battista.
Metto tra parentesi e in corsivo alcune mie spiegazioni del testo: “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione (penitenza), e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre (e cioè che sia sufficiente avere la fede). Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco (questa scure forse è posta anche alle radici della vita di questo ragazzo che si trova così prossimo a perdersi per sempre). Io vi battezzo con acqua per la conversione (penitenza); ma colui che viene dopo di me è più potente di me... Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile (andando all’inferno)” (Mt 3,7-12).
Credo che sia doveroso fare anche queste considerazioni.
Dobbiamo vivere il tempo presente sapendo che stiamo preparando la nostra eternità: nel bene o nel male. Stiamo preparando il Paradiso o l’inferno.
7. Ti suggerisco di pregare molto per quel ragazzo e di fare dei sacrifici per lui. Il Signore ha detto che certa specie di demoni si scaccia solo con la preghiera e con il digiuno (Mt 17,21

Risposta del diavolo 
L'amore vero? Non ci credere ragazza, non esiste e la famiglia é solo un luogo infernale. Dammi retta ragazza non ti sposare. Sii egoista ragazza ! Anche un marito cattolico può essere violento e possessivo. Lussuria? E che significa? Perché i cattolici sono poveri e non amano il lusso? Chi non ama il lusso? Chi non ama il piacere? Conosco molti mariti cattolici che hanno l'amante o vanno a prostitute. Sei sicura di voler credere alla castità? É inevitabile essere traditi. É meglio mettersi d'accordo prima, almeno non si rischia di prendersi l'AIDS da un marito che va con le altre e non te lo dice, e poi va anche con te e ti contagia.
Il matrimonio é una prigione dalla quale si desidera fuggire non appena ci si accorge che é fondato sul possesso e spesso sulla violenza del coniuge.
Noi demoni atei non abbiamo mai posseduto nessuna è abbiamo lasciato le donne libere di essere. Questo ateo che ti vuole sposare é un fesso. Gli atei non si sposano, gli atei amano la libertà propria e altrui. Ti sta ingannando, egli non é un vero ateo altrimenti non ti avrebbe parlato di anormalità. Per l'ateo non esiste proprio il concetto normale o anormale.
Esiste soltanto la libertà che é un concetto molto diverso da quello di ingannare le persone.
Insomma il tuo amico pseudo ateo è soltanto un impostore.
Non c'è nulla di male nel desiderare i rapporti extraconiugali soltanto se l libertà appartiene ad entrambi e ci si è messi d'accordo Sulla cosa.
Perché in un rapporto libero dal concetto del possesso non esiste questo problema del far sesso anche con gli altri. Non esistendo l'esclusività non significa però che non debbano esistere delle regole finalizzate a non procurarsi malattie. Non essendoci il concetto del possesso ne io ne lei possiamo impedirci di fare sesso con altri. Dov'è il problema?
Convengo col sacerdote che una cattolica non può sposarsi un ateo perché ha dei principi legati a certi canoni fondati sul legame possessivo ed indissolubile. L'ateo non ci crede e sa che la natura delle cose e delle persone é assai mutevole e quindi é impensabile amare la stessa persona per tutta una vita e giurare che la cosa andrà così Vita naturale durante.
anzi piuttosto e vero il contrario, e vero che ci si stufa a stare sempre con la stessa persona perché abbiamo bisogno di scambi diversi e di conoscere persone nuove.
Ecco perché nel matrimonio ci si tradisce, perché é naturale per le persone cercare il nuovo e stufarsi del consueto.
Agli atei nessuna religione vieta il cambiamento del partner. E come la mettiamo col dolore della abbandono?
Sta qui il punto. Essendo un rapporto libero non ci si é mai legati in un legame di forte dipendenza. Ognuno é vissuto per conto suo in realtà, ovvero libero. Siamo stati attenti anche a dividere i beni in modo che ognuno di noi due conservasse la sua libertà sempre. Io non ho mai preteso nulla e lei nemmeno. I regali sono sempre stati autentici e non impoverivano il donatore.
Oggi lei sta con un altro ed io con un altra ma continuiamo a vederci. Lei ama quell'altro che è simpaticissimo.
AnChe con lui ha un rapporto libero. Più di una volta mi ha confessato che se non avesse incontrato un altra persona libera di testa avrebbe preferito vivere sola. E non c e nulla di male nemmeno in questo.
Nessuno di noi due ha mai colpevolizzato o condannato l'altro.
Colpe e condanne nascono soltanto da una mentalità che vede il rapporto nella mera ottica del possesso e della dipendenza. Nei rapporti liberi non esiste La stupida e infantile condanna.